«Chi conosce le leggi della storia sarà d’accordo con me che uno storiografo fedele al suo compito deve sbaraz
zarsi dello spirito di adulazione e di maldicenza. Egli deve, per quanto sia possibile, mettersi nelle condizioni dello storico che non è agitato da nessuna passione. Insensibile a tutte le altre cose, egli deve badare soltanto agli interessi della verità e per amore di questa deve sacrificare la sensibilità per un torto che gli sia stato fatto o la memoria di un beneficio ricevuto, e persi
no l’amor di patria. Deve dimenticare che appartiene a un dato paese, che fu educato a una data fede, che deve riconoscenza a questo o a quello, che questi o quelli sono i suoi genitori, i suoi amici. Uno storico in quanto tale è [...] senza madre e senza discendenti. Se gli si domanda di dove viene, deve rispondere: Non sono né francese né tedesco, né inglese né spagnolo; sono cosmopolita; non sono né al servizio dell’imperatore né al servizio del re di Francia, ma esclusivamente al servizio della verità; questa è la mia unica regina, alla quale ho prestato giuramento di obbedienza».
zarsi dello spirito di adulazione e di maldicenza. Egli deve, per quanto sia possibile, mettersi nelle condizioni dello storico che non è agitato da nessuna passione. Insensibile a tutte le altre cose, egli deve badare soltanto agli interessi della verità e per amore di questa deve sacrificare la sensibilità per un torto che gli sia stato fatto o la memoria di un beneficio ricevuto, e persi
no l’amor di patria. Deve dimenticare che appartiene a un dato paese, che fu educato a una data fede, che deve riconoscenza a questo o a quello, che questi o quelli sono i suoi genitori, i suoi amici. Uno storico in quanto tale è [...] senza madre e senza discendenti. Se gli si domanda di dove viene, deve rispondere: Non sono né francese né tedesco, né inglese né spagnolo; sono cosmopolita; non sono né al servizio dell’imperatore né al servizio del re di Francia, ma esclusivamente al servizio della verità; questa è la mia unica regina, alla quale ho prestato giuramento di obbedienza».P. Bayle, Dizionario storico-critico



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ti artifici. Si vuole conoscere il passato. Perché lo si vuole conoscere? C'è ancora chi risponde: per prevedere il futuro. Ci sono molti che pensano: per comprendere il presente. Personalmente, io non arrivo a tanto. Io penso che la storia cerchi di dare uno sguardo al passato in sé e per sé. Ma a che scopo? Il fattore finalistico, nella nostra sete di conoscenza, non può essere trascurato. Evidentemente, in ultima analisi, sempre allo scopo di "comprendere". Che cosa? [...] No, non si tratta della tempesta del fosco presente, ma del mondo e della vita nel loro eterno significato, nella loro eterna tensione e nella loro eterna quiete. [...] Noi ci rivolgiamo al passato per un desiderio di verità e per un'esigenza vitale. [...] Lo scopo da raggiungere non è trarre una utile lezione per un determinato caso che si verificherà nel prossimo futuro, ma trovare un punto fermo nella vita. Rendersi conto, sapere bene dove siamo, determinare la nostra posizione in base a punti di orientamento molto distanti nel tempo: questo è il lavoro dello studioso di storia. 